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Signor Segretario Generale,

Onorevoli membri del Consiglio Atlantico,

 

a nome del governo italiano sono lieto di darvi il benvenuto a Firenze.

Nel maggio del 1500, esattamente cinque secoli or sono, anche Leonardo da Vinci si trovava a Firenze, non lontano da questa sala. Quella primavera Leonardo aveva in mente due grandi progetti. Il lato sinistro del suo cervello, quello della razionalità, come direbbe un moderno neurologo, stava lavorando a progetti di fortificazione e di potenti macchine da guerra, al servizio della politica. Il suo lato destro, quello della creatività e dei sentimenti, stava già concependo il ritratto di Monna Lisa, espressione di umanità e simbolo del Rinascimento.

Forza e creatività sono proprie anche della NATO, che ha saputo evolversi e adattarsi negli anni ai nuovi scenari.

Circa un anno fa si concludevano le operazioni aeree condotte dall'Alleanza per arrestare la pulizia etnica in Kosovo. Oggi siamo impegnati a creare sul terreno un clima di sicurezza e di pacifica convivenza per migliaia di essere umani. L?Italia, che avrà il comando della KFOR in autunno, continuerà ad agire con lo stesso determinato impegno per il benessere dei popoli di quella regione.

Il Vertice NATO di Washington ed i Consigli Europei di Colonia e di Helsinki hanno segnato un altro grande passo in avanti: essi hanno concluso una storia di separazione innaturale fra due istituzioni, la NATO e l'Unione Europea. Fino a ieri la difesa europea era stata interdetta dalla globalità della guerra fredda. Si profila ora una grande novità. L'Unione Europea sta per sviluppare una propria fisionomia nel campo della sicurezza in complementarità con la NATO. Più Europa nel campo della difesa significa più Alleanza, e più Alleanza significa più Europa.

L'evoluzione dei conflitti nei Balcani induce a riconoscere le virtù e le necessità dell'interdipendenza fra i mezzi e le responsabilità delle due istituzioni.

Il ritorno della Russia nel Permanent Joint Council è l'altro grande evento della sessione ministeriale, dopo un anno e mezzo di assenza da questo fondamentale foro di dialogo.

La Partnership for Peace acquista sempre maggiore importanza. Il 20 per cento delle unità schierate nei Balcani fa capo ai nostri partners ed il loro impegno nel perseguimento degli obiettivi comuni conferma la lungimiranza di coloro che hanno concepito questa forma di partecipazione per la sicurezza della pace.

Domani si unirà a noi nell'Euro-Atlantic Partnership Council un nuovo partner, la Croazia, che sta dando prova di come un paese può rapidamente evolvere verso forme di governo e comportamenti compatibili con i principi fondamentali delle nostre democrazie.

Con l'adesione dell'Algeria al Dialogo Mediterraneo della NATO si aprono nuove prospettive di cooperazione tra l'Alleanza e la sponda meridionale del Mediterraneo.

Prima che inizino i lavori ho voluto citare solo alcuni dei temi più significativi di questa sessione ministeriale, che sono sicuro sarà proficua. Vi auguro nello stesso tempo una gradevole permanenza a Firenze, che in questi giorni sarà anche la Vostra città.