Released on 16 february 2001
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Precauzioni
da osservare in caso di ritrovamenti di proiettili contenenti uranio
impoverito o di eventuali frammenti di essi
Commissione
tecnico-scientifica per il contributo italiano all'eventuale monitoraggio
dell'inquinamento chimico-fisico e radioattivo nei Paesi dell'area balcanica
La NATO ha comunicato di aver impiegato in Kossovo circa 31.000 proiettili
per aerei A-10 anti-blindati; detti proiettili da 30 mm sono muniti di
penetratore costituito da circa 300 g di uranio impoverito.
- Rischi derivanti dall'uranio impoverito, o depleto (UD)
- L'UD presenta una debole irradiazione esterna; l'intensità
di dose a contatto di proiettili o di frammenti di essi è
valutabile in circa 0,5-2 mSv in un'ora: per un immediato confronto,
il limite di dose, europeo ed italiano, per gli arti e per la pelle
è di 50 mSv in un anno per un individuo della popolazione;
nel caso in cui l'intensità di dose sia 2 mSv/h occorrerebbe
pertanto tenere a contatto per almeno 25 ore il proiettile o il
frammento per raggiungere tale limite di dose.
- L'UD è radioattivo e chimicamente tossico e quindi pericoloso
soprattutto per inalazione e ingestione di particolato (polvere
nerastra) derivante, ad esempio, dalla collisione del proiettile
con un blindato o altra superficie resistente.
- Si raccomanda di non raccogliere i proiettili (si veda un'immagine
fotografica di un tipico proiettile da 30 mm; per maggiore chiarezza
è altresì riportata la sezione di altro proiettile in
dotazione a carri armati) o frammenti di essi, segnalandone la presenza
alle forze armate più vicine.
- Ove sia indispensabile raccogliere i proiettili per impedire che individui
della popolazione locale, ad esempio bambini, vengano in contatto con
l'UD in essi contenuto, tali proiettili o frammenti:
- non devono essere tenuti a contatto delle dita per tempi prolungati;
- devono essere raccolti facendo uso di pinze oppure proteggendo
le mani con guanti o altro materiale in tessuto o, preferibilmente,
in plastica, al fine di evitare rischi di introduzione percutanea,
specie in caso di ferite, nonché di contaminazione della
pelle o degli indumenti, soprattutto in caso di evidente stato di
ossidazione o corrosione;
- non devono essere tenuti in tasca o in altro contenitore (ad
esempio, zaini), in prossimità del corpo;
- devono essere inseriti in un involucro - riempito di sabbia o
terra, da non raccogliere con le mani - possibilmente di metallo
o altrimenti in busta di plastica multipla, assicurando la tenuta
dell'involucro, ad esempio, con nastro adesivo.
- Evitare la sosta in zone in cui siano presenti mezzi militari o altri
obiettivi (ad esempio, bunker o postazioni antiaeree) distrutti o danneggiati.
- Per minimizzare rischi di inalare o ingerire particolato di UD durante
le operazioni di eventuale raccolta di proiettili o di frammenti di
essi oppure durante la sosta in prossimità di mezzi militari
o di altri obiettivi (ad esempio, bunker o postazioni antiaeree) distrutti
o danneggiati:
- evitare di sollevare polvere;
- proteggere le prime vie respiratorie (bocca e naso) con maschera
o, al limite, con qualsiasi tessuto (ad esempio fazzoletto), meglio
se preventivamente inumidito;
- non mangiare, non bere, non fumare;
- lavare accuratamente le mani al termine dell'operazione di individuazione,
comportante contatto, di proiettili o di frammenti di essi.
- Consegnare i proiettili o i frammenti alle Forze Armate, unitamente
a tutti i materiali utilizzati per il recupero, indicando la località
di ritrovamento nel modo più esatto possibile.
- La conferma che gli eventuali proiettili o frammenti siano di uranio
impoverito può essere ottenuta solo in laboratorio o tramite
uno strumento radiometrico portatile, per confronto con il fondo ambientale
in aree non interessate da uranio impoverito. Non vanno pertanto effettuati
tentativi di indagini estemporanee.
- Nei casi in cui vi siano stati contatti con proiettili o frammenti
di proiettili, per accertare se sia avvenuta incorporazione di uranio
impoverito si effettua la determinazione dell'uranio nell'urina escreta
nell'arco di 24 ore. Ove tale raccolta prolungata presenti difficoltà,
può essere utilizzata l'analisi 'spot' dell'urina, che consiste
nella raccolta e successiva misurazione delle urine escrete tra il momento
precedente il riposo notturno e la prima minzione del mattino. Per la
raccolta è sufficiente un contenitore pulito, lavando le mani
prima di effettuare la minzione.
- I campioni di urina vanno depositati in idonei contenitori da consegnare
al personale NBC del contingente militare italiano presente in Kossovo,
con gli estremi di identificazione della persona, dell'epoca della sospetta
incorporazione, della data di raccolta delle urine e della relativa
durata (24 ore o 'spot').
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